public/

La ''ricetta'' del più grande imprenditore italiano

La ricetta più importante che ha lasciato è “la ricetta per diventare grandi”. Una ricetta che ha, come ingrediente principale, il lavoro vero, quello che comincia in prima persona e, piuttosto che diminuire con l’arrivo delle collaborazioni, aumenta. Poi comprende anche una dose di rischio e una di studio e strategia per la creazione di “prodotti nuovi” in grado di stimolare bisogni e far aumentare le occasioni di consumo, anche andando controcorrente. E naturalmente è una ricetta che include investimenti continui degli utili aziendali in nuove linee e stabilimenti produttivi, nelle attività di marketing e comunicazione (intuendone in maniera pionieristica il potenziale...) e nella costruzione del valore del marchio, in un processo di progressiva globalizzazione che porta l’impresa ad affermarsi all’estero (oggi la global supply chain della sua impresa si muove lungo 22 Paesi in tutto il mondo). Michele Ferrero è morto qualche giorno fa, ma la sua eredità più preziosa consiste proprio in questa ricetta dalle regole “semplici” basate su fondamenta morali e concrete. Certamente dopo il conseguimento di un discreto successo, anche la sua impresa ha trasferito la sede legale in Lussemburgo e la sua famiglia la residenza a Montecarlo, ma questo non intacca il valore prettamente imprenditoriale dell’uomo e del tipico “saper fare” tutto italiano. Per questo Ferrero non è stato un'eccezione, era un imprenditore italiano come tanti, con la stessa cultura, la stessa preferenza del dialetto all'inglese, la stessa avversione per il sapere “dei libri”. Ma rappresenta la prova che quel tipo di imprenditori e di imprese hanno un'eredità di saperi e tradizioni che, se innovate e adeguatamente comunicate, possono dire la loro in un contesto competitivo e difficile. Perché la Ferrero è una tipica azienda italiana, che ha cominciato da una tradizione territoriale, il gianduia di cacao e nocciole, per creare il suo primo prodotto, la Nutella ed è partita con 4 addetti, ed arrivata a 22mila dipendenti in 14 Paesi, 2 miliardi e mezzo di fatturato, e 161,5 milioni di utile.

(da newsletter “INTRAPRENDERE” – Febbraio 2015 – www.rotora.it)

Photogallery

clic x zoom

Info notizia

07 aprile 2015

Altre di Mondo Impresa

09 gennaio 2015

Il SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) già operativo anche a Noci

26 gennaio 2015

MONDO IMPRESA: una nuova rubrica di notizie, confronto e cultura economica

05 febbario 2015

ISEE 2015: chiarimenti dall’INPS